Old Shep dog

John Austin Hanna – Cooling Their Heels -Oil on Canvas 30 x 24

Le Flint Hills si estendono sinuose lungo il confine orientale del Kansas, vestite stagionalmente di verde primaverile ed estivo, oro autunnale o bianco invernale. Sono cresciuto in quelle colline ondulate e coperte di alberi durante la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta, un ragazzo di campagna tra tanti. Non avevamo vicini di casa, né elettrificazione rurale, né televisori a tutto volume pieni di “teste parlanti”, né telefoni, né strade asfaltate tranne l’autostrada che portava in città. Sebbene per gli standard attuali e più materialistici avessimo molto poco, la nostra vita di campagna offriva così tanto.
Avevamo il sospiro del sicomoro; il metronomo dei picchi rossi teneva il ritmo della vita; canti estivi di ruscelli di cristallo guidavano pesci d’argento attraverso la roccia delle colline; marmellate di frutti di bosco fatte in casa e burro appena sbattuto adornavano la nostra tavola. I cieli del Kansas regalavano notti stellate vaste come quella dipinta da Van Gogh; il piacere di mangiare le prugne selvatiche acide, il dolore alla bocca dell’uva spina e il profumo della rosa selvatica della prateria invitavano i ragazzi della fattoria a condividere i doni della terra. Le famiglie erano a casa la sera, parlando tra loro, suonando la chitarra, cantando o leggendo libri ad alta voce nel cerchio luminoso di una lampada di Aladino. Al centro di ogni fattoria c’era Shep, un cane senza eguali.
I nostri Shep erano dei cani da pastore vecchio stile. Non conoscevo la loro origine allora, né la conosco oggi. C’erano e basta. Il loro colore non era importante, ma avevano per lo più sfumature da dorate a marroni con macchie bianche o nere intorno al collo o all’area del torace. Alcuni Shep avevano molto grigio. Alcuni erano bianchi e neri.
I loro mantelli sarebbero probabilmente definiti di media lunghezza. Non li tenevamo per il loro aspetto: li tenevamo per prestazioni e funzionalità. Erano cani intelligenti, leali, robusti, resistenti, sani con buon senso e capaci di divertirsi. Facevano il possibile per aiutare e hanno sempre fatto da scudo tra noi e i guai. Se non c’era lavoro per loro, andavano comunque avanti, tenendo d’occhio la fattoria, gli animali e i bambini di loro proprietà.
(Estratto da “Old Shep” di Pril Zahorsky)

Vintage dog boy card

Old Shep Ballad

Now when i was a lad and old shep was a pup,
Over hills and valleys we strayed
Just a boy and his dog we were both full of fun
We growed up together that way
I remember the time at the old swimming hole
I would have drowned beyond doubt
But old shep was right there to the rescue he came
And he jumped in and helped dragged me out
Now the years rolled along and at last he grew old
His eyesight was fast growing dim
Then one day the doctor looked at me and said
I cant do no more for him, Jim
So with trembling hand i picked up my gun
And aimed it at sheps faithful head
But i just couldnt do it i wanted to run
I wished they would shoot me instead
So i threw down that old gun and run right up to his side
He laid his fathful old head right on my knee
And friends i stroked the best pal a man ever found
And i even cried so i scarcely could see
Now old shep he knew he was going to go
Cause he reached down and licked at my hand
And he looked up at me just as much as to say
I hate it too but you understand
Now old shep is gone where the good doggys go
And no more with old shep will i roam
But if dogs have a heaven there is one thing i know
Old shep has a wonderful home.

Quando ero un ragazzo e Old Shep era un cucciolo,
Per colline e valli ci allontanavamo
Solo un ragazzo e il suo cane, eravamo entrambi pieni di allegria.
Siamo cresciuti insieme così.
Ricordo una volta al vecchio stagno,
sarei annegato senza dubbio
Ma Old Shep era proprio lì ed è venuto in mio soccorso
È saltato dentro e mi ha aiutato a trascinarmi fuori.
Ora gli anni sono passati e alla fine è invecchiato
La sua vista si offuscava rapidamente.
Poi un giorno il dottore mi ha guardato e ha detto:
«Non posso fare altro per lui, Jim».
Quindi con mano tremante ho preso la mia pistola
E l’ho puntata sulla testa fedele del cane pastore.
Ma non potevo farlo, volevo scappare.
Avrei voluto che mi sparassero, piuttosto.
Così ho buttato via quella vecchia pistola e sono corso al suo fianco.
Lui ha posato la sua vecchia testa fedele proprio sul mio ginocchio.
E, amici, ho accarezzato il miglior amico che un uomo abbia mai trovato
E ho anche pianto così tanto che a malapena riuscivo a vedere.
Old Shep sapeva che se ne sarebbe andato
Perché si è abbassato e mi ha leccato la mano
E mi ha guardato come per dirmi:
«Lo odio anch’io ma tu capisci.»
Ora Old Shep è andato dove vanno i buoni cagnolini
E non vagherò più con Old Shep
Ma se i cani hanno un paradiso, c’è una cosa che so
Old Shep ha una casa meravigliosa.


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